Eravamo l’uno di fronte all’altra, sul fondale del mare.
Non ricordo il tuo volto, ma ero certa che fossi tu, Federico II Hohenstaufen.
Mi parlavi indicandomi il fondale marino e mi dicevi cosa avrei dovuto fare:
riportare a galla i tesori troppo a lungo erano rimasti nascosti laggiù.
Mi sono svegliata convinta che da qualche parte, in fondo all’abisso, ci fosse ancora qualcosa di tuo da riportare in superficie…
Poi ho compreso il senso metaforico delle tue parole, ed ecco cosa ho scritto la sera…

ricamate nelle rotae
troppo a lungo nascosti
non ricordo la forma,










